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Allende,
non Milosevic La matita spezzata di Putin Crediamo che le parole
di scetticismo del cancelliere tedesco Merkel riferite immediatamente dopo la
conclusione del vertice di Minsk siano perfettamente esplicative della
situazione. L’accordo di massima che è stato raggiunto è importante, ma
illudersi anche che possa essere sufficiente per ottenere la pace, sarebbe un
errore. Le distanze fra russi ed ucraini sono molto ampie e non è detto che
si riesca a ricostruire una qualche convivenza possibile. La ragione per la
quale bisogna aspettare fino alla mezzanotte tra sabato e domenica di
rispettare una tregua decisa e sottoscritta dimostra che i combattenti sul
campo non sono interamente controllati dai loro presunti leader e questo vale
non solo per i separatisti, ma anche per le truppe di Kiev. E poi in sole altre 48 ore bisognerà misurare quanto territorio
i russi si saranno riusciti a prendere visto che dall’inizio delle ostilità
hanno continuato a dilagare come l’acqua versata da una brocca su una
superficie pianeggiante. Nessuno parla ancora di una spartizione
dell’Ucraina, mentre la matita blu di Stalin seppe tracciare sulle mappe le
reciproche zone di influenza nel mondo con Roosvelt e Churchill, Putin, la
sua matita, l’ha spezzata. Possibile che ci si riprometta di definire una
costituzione che consenta alla popolazione russa di venir
tutelata, ma la nostra impressione, dal primo momento è che se si vorrà
evitare davvero la possibilità di continuazione del conflitto, occorra,
procedere ad una divisione. Da notare che nessuno al vertice di Minsk ha
posto una qualche riserva sulla Crimea. Evidentemente ci si è resi conto che
la questione è priva di senso perché etnicamente e politicamente la Crimea è
sempre stata russa e lo è rimasta. Caduta l’Unione sovietica, non c’era più
una ragione che restasse ucraina. Bisogna invece
riconoscere che Angela Merkel ha svolto un ruolo politico eccellente,
riuscendo al contempo di evitare nuove sanzioni anti Russia e rinviare ogni
decisione nel breve termine del presidente Obama che si sapeva pronto a
fornire armi letali all’esercito di Kiev. Il cancelliere tedesco è cresciuta
da ragazza nella Germania est, dove all’epoca,
Vladimir Putin svolgeva il suo servizio di giovane ufficiale kgb. Nessuna
meglio di lei può capire a fondo l’autocrate russo, e soprattutto nessuno
meglio potrebbe riuscire a comprendere esattamente il risciho di un confronto
armato con la Russia per l’Ucraina. Se Roma, 13 febbraio 2015 |
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